Ganesh (chiamato anche Ganapati o Ganesha) è una delle divinità più significative e rappresentative della religione induista, forse addirittura la più importante.

Definito come il Signore dei popoli, lo si invoca prima di iniziare qualsiasi cosa importante: una nuova vita, un viaggio, un’impresa lavorativa.

Ganesh inoltre è associato al primo chakra, che rappresenta le nostre radici e la nostra connessione con la terra; tutto ciò che è legato al benessere materiale, alla nostra realizzazione e alla fiducia in noi stessi.

È il dio che rimuove ogni tipo di ostacolo che impedisce agli uomini la realizzazione dei loro sogni e dei loro progetti. Per questo, una sua statua o una sua immagine è spesso posizionata all’ingresso delle case, essendo una divinità protettrice e di buon augurio.

Ganesha è inoltre garante di benessere e fortuna. Per di più, è colui che pone ostacoli sul percorso di tutti quelli che devono essere stimolati e hanno bisogno di imparare lezioni importanti.

Le Origini e il significato del Nome Ganesh

Figura che col tempo è divenuta rilevante anche per altre religioni, tra cui il buddismo, Ganesh deve il suo nome alle parole sanscrite gana, che significa tanti, e isha, che significa signore.

Ganesh quindi è letteralmente il Signore dei gana, Signore di tutti gli esseri.

Statua del Dio Ganesh

Statua del Dio Ganesh

Il Mito del Dio Elefante

Ci sono diverse versioni della storia sulla nascita del dio elefante. La più accreditata racconta che Ganesh fu creato dalla dea Parvati, aggiungendo un poco del proprio sudore a dell’argilla e plasmò una creatura con le sembianze di bambino infondendogli poi la vita.

Una volta animato, Parvati ordinò al bambino di stare davanti all’ingresso della sua sala da bagno per impedire di venire disturbata mentre lei si immergeva nell’acqua. Il bambino, ligio all’ordine della madre, impedì a Shiva, marito di Parvati, di entrare nella stanza.

Shiva, in preda all’ira per l’assurdo divieto, si avventò su Ganesh decapitandolo. Parvati si infuriò talmente tanto con Shiva per l’accaduto che quest’ultimo fu costretto a rimediare; lo fece ordinando al suo esercito di Gana di recuperare il capo della prima creatura che avessero incontrato sulla loro strada.

Un elefante fu quello che trovarono e fu così che quella testa divenne parte del bambino. Per la gente però quella strana creatura era motivo di spaventato e disgusto; intervenne allora Parvati che, grazie all’amore materno, vide in Ganesh la bellezza più profonda e sincera e fece in modo che tutti guardassero a lui con gioia e benevolenza.

Fu così che Shiva lo dichiarò suo figlio e lo riconobbe come primo tra gli dei e capo di tutti i Gana.

Nacque così il dio Ganesh, metà uomo e metà elefante.

L’energia di Ganesha, rinato dopo la furia di Shiva, è quella dei nuovi inizi.

Il significato più ampio e fedele del mito di Ganesh: si può sempre ricominciare, affrontando il futuro con forza e saggezza, sacrificio e impegno.

I Mala con il Dio Ganesh

Il Simbolismo del Dio Elefante Ganesh

Nell’induismo, l’iconografia degli dei è colma di metafore e di simboli complessi; il dio elefante potrebbe esserne l’esempio perfetto.

Il corpo umano di Ganesh sta a simboleggiare la dimensione fisica mentre la sua testa di elefante simboleggia l’anima, la dimensione spirituale.

Ganesh rappresenta l’armonia ideale tra le energie degli uomini (rappresentate da Shiva) e le energie delle donne (rappresentate da Parvati); è simbolo di perfetta commistione tra la forza più risoluta e la grazia più delicata.

Ganesh è colui che è stato capace di scoprire dentro di sé la scintilla divina, espressione ed emanazione del tutto.

Vediamo ora nel dettaglio la simbologia legata alla rappresentazione di Ganesh.

Testa e Corpo della Divinità Ganesh

Testa e Corpo della Divinità Ganesh

La Testa

Dalla fisicità unica e per questo molto riconoscibile, Ganesh ha il corpo di un essere umano sovrastato da una testa di elefante. Quest’ultima simboleggia l’anima e la dimensione spirituale degli esseri viventi, la fedeltà e l’intelligenza.

Ci sono tanti dettagli e tanti significati nascosti dietro le raffigurazioni della testa del dio elefante; vediamo i principali.

  • La testa di Ganesh ha una delle due zanne spezzata (nell’iconografia classica, la zanna rotta è tenuta da Dio nella mano in basso a destra); ci sono diverse versioni sulla causa della rottura di questa zanna.
    • Una delle più interessanti versioni del mito racconta che Ganesh spezzò lui stesso la zanna per scagliarla contro il dio Luna, adirato con lui per un oltraggio. Colpito in volto, il dio Luna si spense. Al buio, le notti divennero terreno fertile per ladri e malfattori costringendo la brava gente a pregare per il ritorno della luce notturna. Fu così che Ganesh perdonò il dio Luna, ma solo parzialmente: di notte la luna regala la sua luce d’argento, ma di giorno si spegne scomparendo del tutto.
    • Un’altra versione del mito racconta fosse stato Shiva stesso a rompere la zanna durante la decapitazione dell’elefante; o che fosse stato Ganesh a romperla per usarla per scrivere uno fra i poemi più saggi al mondo. Fedele a questo racconto, la zanna rotta rappresenta il sacrificio (in particolar modo nel mondo delle arti) e conferma Ganesha come mecenate delle arti e delle lettere.
  • Le grandi orecchie del dio elefante sono simbolo di saggezza, dell’essere un buon ascoltatore, di avere la capacità di far proprie le lezioni impartite dalle forze spirituali.
  • La proboscide ricurva invece rappresenta le capacità di aver chiaro che cosa sia reale e cosa sia immaginario.
  • Nella parte alta del viso di Ganesh c’è un tridente, già simbolo di Shiva: questo segno simboleggia il tempo (passato, presente e futuro) e conferisce a Ganesh il potere su di esso.
Ganesh e l'altare delle offerte

Ganesh e l’altare delle offerte

Il Corpo

Solitamente rappresentato con 4 braccia (simbolicamente la mente, l’intelletto, l’ego, la coscienza), Ganesh ha una costituzione robusta ed un addome pieno (Ganesh è goloso di dolci, in particolare di laddoo; spesso questi dolci vengono lasciati come offerta nei suoi santuari) avvolto da un serpente (energia del cosmo).

Questa caratteristica simboleggia l’imparzialità e la capacità di metabolizzare ogni tipo di esperienza con serenità e distacco emotivo, senza turbamento.

Quando Ganesh è rappresentato con quattro braccia, ha un laddoo nella mano in basso a sinistra, che assaggia con la proboscide. Le sue braccia possono reggere diversi oggetti, tra cui una pentola di riso, un cappio, una ninfea, una mazza, un disco, un rosario, uno strumento musicale.

Disegno Ganesha - le quattro braccia

Disegno Ganesha – le quattro braccia

Le quattro braccia

Una delle interpretazioni dell’iconografia di Ganesh più riconosciute ci dice che le 4 braccia rappresentano la cura del dio verso tutti gli esseri viventi.

Mentre in una mano stringe un laccio per avvicinare i suoi fedeli, con l’altra, che racchiude un gancio, allontana da loro tutti i pericoli. Con la mano posta in avanti simboleggia il gesto del dono (varada mudra), mentre con l’ultima in abhaya mudra rivolge verso chi guarda un gesto di protezione e coraggio.

Il topo Mushika

Possiamo trovare Ganesh raffigurato in sella ad un topo, o con lo stesso seduto accanto a lui in adorazione. Il piccolo topo, detto Mushika o Akhu, rappresenta l’ego e i desideri della mente, oltre che l’avidità dell’essere umano.

Cavalcando e dominando il piccolo animale, Ganesh dimostra di saper dominare i desideri e di governare i pensieri della mente. In più, il topo è spesso rappresentato con dei dolci vicino in attesa di ricevere da Ganesh il permesso di mangiare.

Questa rappresentazione simboleggia la superiorità dell’intelletto sulla mente: quest’ultima non cede ai desideri se l’intelletto non è d’accordo. Ganesh come forza superiore che aiuta i fedeli a tenere sotto controlli i desideri e le pulsioni.

Il topo simboleggia anche l’astuzia che, con la forza e la saggezza dell’elefante, riesce di realizzare grandi cose. L’unione topo-elefante più di tutto rappresenta la capacità del Dio Ganesh di distruggere tutti gli ostacoli e saper affrontare ogni tipo di imprevisto.

Lalitasana e Omkara

Infine, troviamo spesso Ganesh rappresentato con una gamba sollevata e piegata sull’altra (posizione detta Lalitasana); questa posizione simboleggia come dovremmo affrontare la vita, con un piede ancorato alla realtà fisica e l’altro libero nella realtà spirituale.

Il dio Ganesh è spesso detto anche Omkara (che possiede la forma della OM): la conformazione del suo corpo infatti ricorda la figura dell’OM, il mantra sacro, che diede origine a tutto.

Se si osserva con attenzione il profilo del corpo di Ganesh, si nota l’esatta riproduzione dell’OM. Per questo, il dio elefante è identificato come la manifestazione del tutto.

Bala Gajanana

Ganesha è venerato anche nella sua rappresentazione da bambino, il Bala Gajanana (piccolo Ganesh): in queste immagini troviamo un piccolo Ganesh dagli occhi grandi in braccio ai genitori o abbracciato al simbolo di Shiva, il Lingam.

Ganesh celebra i piaceri della vita

Per concludere questa lunga panoramica sulla simbologia e la rappresentazione del dio elefante Ganesh: in piedi, seduto, in una posa tantrica di yoga, mentre balla, suona, gattona o seduto sulle ginocchia di sua madre, la dea Parvati, in tutta la sua iconografia, Ganesh celebra i piaceri della vita.

Con il suo atteggiamento sereno e allegro Ganesh ci insegna:

Fa che sia il tuo cuore a scegliere la meta, e la ragione a cercare la via.” (proverbio indiano) 

Altri Gioielli con il Dio Ganesh

  • Ciondolo Ganesh
    79.00
  • Ciondolo Ganesh
    79.00